09.01.2011 – Il dipartimento della giustizia americana ha ordinato a Twitter di fornirgli tutti i dati e le informazioni in suo possesso in relazione ad una serie di accounts facenti capo a Julian Assange, Brigitta Jònsdottir (la parlamentare islandese promotrice della Icelandic Modern Media Initiative), Bradley Manning (il soldato accusato di aver comunicato a Wikileaks le informazioni trafugate dagli archivi del Pentagono) ed altri attivisti di Wikileaks.
L’ordine, stando a quanto si apprende, sarebbe stato trasmesso a Twitter il 14 dicembre scorso con esplicita richiesta di non informare neppure i titolari degli account oggetto… Continua a leggere »
10.12.2010 – WIKILEAKS, DIBATTITO SULL'INFORMAZIONE NELL'ERA DI INTERNET
La discussione intorno al caso Wikileaks è stata finora sconcertante. Molti, infatti, sembrano aver dimenticato - spero solo momentaneamente - conquiste acquisite da decenni. Su tutte, i due pilastri che reggono la libertà di stampa dai «Pentagon Papers» (inizio Anni 70) a oggi: da una parte, lo Stato ha diritto di fare tutto quanto in suo potere per ostacolare la fuoriuscita di informazioni oggettivamente riservate; dall’altra, la stampa ha pieno diritto di pubblicare quanto le viene recapitato - basta che faccia notizia. Una discussione «senza … Continua a leggere »
07.12.2010 – In anteprima, un pezzo per Il Fatto Quotidiano, a proposito sull’Affaire Wikileaks:
Julian Assange è un uomo e Wikileaks una piattaforma per la condivisione di informazioni. Il primo e la seconda possono essere messi a tacere. Gli Stati Uniti d’America e, con essi, i Governi di decine di altri Paesi al mondo hanno, ormai, un conto in sospeso con Assange e, sfortunatamente, è difficile pensare che, in un modo o nell’altro, non lo chiameranno a saldare il proprio debito, vero o presunto. Allo stesso modo la piattaforma Wikileaks, per sopravvivere, ha bisogno di risorse economiche e tecnologiche e, da più parti,… Continua a leggere »
06.12.2010 – L’INTERVISTA:"Assange, artista del Web"
EUGENIO OCCORSIO
«È un momento epocale nel passaggio verso la democrazia della trasparenza. Assange è un artista». Un artista? «Sì, perché come i grandi maestri rinascimentali ha saputo imprimere il suo marchio a un’epoca, alla nuova rivoluzione sociale: ha scosso il mondo dal conformismo utile ai potenti». Derrick de Kerckhove, il più prestigioso massmediologo in circolazione, classe 1944, irrompe con l’entusiasmo di un ragazzino nell’aula magna della Fiera del Levante, sciarpona rossa al collo, capelli bianchi al vento, gli occhi azzurrissimi più guizzanti… Continua a leggere »