Paolo Costa
10.10.2010 – La diffusione delle telefonate intercettate tra il vicedirettore del “Giornale”, Nicola Porro, e il Portavoce di Emma Marcegaglia, Rinaldo Arpisella, ha aperto uno squarcio su uno scenario di infinito squallore. Poco importa se i fatti siano di rilevanza penale. Importa che evidenzino una pratica lontanissima dal paradigma del watchdogging associato al giornalismo di inchiesta: quel modello che vuole il reporter agire – al servizio del pubblico – come cane da guardia, con l’obiettivo di sorvegliare il comportamento del potere e smascherarne gli errori e gli abusi. Siamo al dossieraggio, all’uso della… Continua a leggere »
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