Guido Scorza
Nessun allarmismo. Nessuna esagerazione. Parlano i fatti.
C’è un’Autorità amministrativa indipendente (AGCOM) - i cui membri, tra qualche settimana, saranno in cerca di nuova occupazione - che vuole ostinatamente – pur sapendo di non disporre dei necessari poteri - varare un regolamento attraverso il quale con l’alibi di disciplinare il diritto d’autore online, ambisce ad arrogarsi il potere assoluto di vita e di morte su ogni bit di informazione accessibile agli utenti italiani del web.
C’è un Governo – o almeno un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed un Ministro – che si accinge a varare un provvedimento [n.d.r. non è chiaro di che natura] attraverso il quale attribuirà all’AGCOM il potere di scrivere ed applicare le regole destinate a governare il sistema dell’informazione online, in gran segreto, senza averne mai pubblicato uno schema e senza alcuna discussione parlamentare.
Ci sono, dunque, cinque uomini – tanti saranno i componenti della nuova AGCOM – che avranno nelle mani il destino di ogni bit di informazione pubblicato online ed accessibile dal nostro Paese.
C’è una legge che, sfortunatamente, non offre alcuna garanzia di trasparenza nelle nomine dei nuovi membri dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e c’è una prassi parlamentare per effetto della quale, sin qui, si sono scoperti i nomi dei membri nominati solo un istante dopo la loro nomina senza che stakeholders, cittadini, media ed opinione pubblica fossero posti nella condizione di osservare, verificare e commentare.
E’ una situazione costituzionalmente insostenibile.
La libertà di informazione e di opinione di un Paese democratico non può essere affidata nelle mani di cinque soli uomini, nominati attraverso un’oscura procedura governata esclusivamente da calcoli e dinamiche politiche.
Serve, almeno, trasparenza.
E’ muovendo da queste considerazioni che Open Media Coalition, coalizione che raccoglie decine di associazioni esponenti della società civile italiana, ha preso carta e penna e – nell’ambito della campagna VogliamoTrasparenza.it - chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Presidenti di Camera e Senato di invitare, nel nostro Paese, un osservatore delle nazioni unite, nella persona di Frank La Rue, Relatore speciale sui temi della promozione e protezione della libertà di opinione ed espressione. [qui il testo integrale della lettera].
Quest’ultimo, peraltro, in visita non ufficiale nel nostro Paese, nei giorni scorsi confrontandosi con la società civile italiana, ha condiviso le preoccupazioni su quanto sta accadendo e manifestato la ferma volontà di intervenire, rendendosi disponibile ad avviare, anche immediatamente, una missione di osservazione nel nostro Paese.
Solo un osservatore internazionale, in un contesto istituzionale di questo genere, può garantire che alla nomina dei membri di quella che si avvia a diventare la monarca dell’informazione online, si proceda in modo trasparente.
[pubblicato su Wired.it il 31 marzo 2012]
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