società pannunzio
29.05.2009 – LETTERA INVIATA DALLA SOCIETÀ PANNUNZIO AL DIRETTORE DE "IL GIORNALE", MARIO GIORDANO
Roma 28 maggio 2009
Egregio Direttore,
in un suo articolo sul “Giornale”, 21 maggio 2009, intitolato “Un procedimento ridicolo, senza uno straccio di prova”, Filippo Facci ha scritto tra l’altro: “Peccato per due dettagli. Il primo è che la «reticenza» di Mills contribuì alla condanna in primo grado di Silvio Berlusconi nel processo All Iberian, successivamente assolto [corsivo nostro] ma non grazie a Mills”. Sappiamo tutti che le opinioni sono sacre, ma altrettanto sacri sono i fatti. E tutti sanno che è un fatto che Berlusconi nel caso All Iberian non fu assolto. Nelle stesse conclusioni (5.3) della sentenza Mills è riportato come un dato indiscutibile che nel caso All Iberian “i fatti relativi all’illecito finanziamento a Bettino Craxi da parte di Fininvest tramite All Iberian sono definitivamente provati, visto che la sentenza di primo grado, di condanna dei vertici della società e fra essi di Silvio Berlusconi, non è stata riformata nel merito, ma per intervenuta prescrizione”. Per Facci una condanna più una prescrizione equivalgono ad una assoluzione. Forse sarebbe onesto che i vostri lettori conoscessero i fatti non stravolti.
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Egregio signore,
ci sono due sentenze All Iberian. In una Berlusconi andò in prescrizione, in una fu assolto.
Ho precisato ciò che non avevo ben precisato nell’articolo, lo ammetto, in un’intervista radiofonica e in un intervento televisivo. Ammetterà che sono faccende complicate.
Ciò che forse non le è chiaro, è che la sua precisazione porta acqua al mio discorso: Berlusconi, dunque, in Cassazione fu prescritto dopo che su testimonianza di Mills era stato condannato in primo grado: benissimo. Chissà se non fosse stato reticente.
Per quanto concerne la differenza tra prescritto è assolto, comprendo la differenza di merito ma non di status: trattasi in entrambi i casi di non colpevoli e non censurati.
Filippo Facci
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caro Facci, la ringrazio per la risposta, ma credo che più che noi della Società Pannunzio meritino di leggere la sua replica nonché la nostra precisazione i lettori del Giornale, quelli stessi a cui è stata fornita una notizia a dir poco imprecisa. Forse non lo sa perché la nostra Società è recente, ma una delle nostre finalità è appunto quella di difendere i diritti dei lettori. Senza pregiudiziali né politiche né ideologiche. Per il resto, ammetto che sono cose complicate, ma noi giornalisti che ci stiamo a fare? E' nostro compito cercare di capirci qualche cosa e spiegare proprio il merito senza nascondersi dietro il formalismo, che in questo caso non basta neppure.
Società Pannunzio
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Ho inviato (avevo già inviato) la risposta che le ho dato in copia al
Direttore, come faccio in questi casi.
Ogni valutazione starà a lui.
Filippo Facci
IL DIRETTORE DE "IL GIORNALE", MARIO GIORDANO, NON HA PUBBLICATO ALCUNA SMENTITA
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