Società Pannunzio
12.06.2010 – L’articolo 67 della nostra Carta costituzionale recita testualmente: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». I deputati e i senatori, dunque, esercitano la rappresentanza della Nazione e non dei cittadini, ed ancor meno dei partiti, delle alleanze, dei movimenti o qualsiasi altra forma d’associazione organizzata con il fine di ottenere voti per essere eletto e nominato membro del Parlamento italiano.
Silvio Berlusconi, alla vigilia del voto sul disegno di legge Alfano, ha riunito l’ufficio di presidenza del suo partito a casa sua, a Palazzo Grazioli, e ha deciso che ogni senatore (e, in seguito, ogni deputato) del Pdl sarebbe stato da quel momento "vincolato" al testo del provvedimento, così come era stato definito, fuori dalla sede parlamentare.
Riteniamo che, oltre al danno direttamente derivante dal contenuto del provvedimento sottoposto al voto, ve ne sia uno ulteriore, addirittura più grave, che rischia di compromettere in maniera irreversibile i principi stabiliti dalla Costituzione e la tenuta stessa del nostro assetto istituzionale.
Per denunciare il tentativo attualmente in corso di privare definitivamente il Parlamento della Repubblica della sua autonomia e indipendenza e per restituire a ciascun singolo parlamentare la responsabilità che gli è propria e a cui, in base a quanto stabilito dalla norma, non può rinunciare, pubblichiamo di seguito uno stralcio del resoconto stenografico della seduta n. 394 del Senato nel quale sono riportati i nomi dei senatori che il 10 giugno scorso hanno espresso il voto sull'emendamento 1.1000, interamente sostituivo dell'articolo unico del disegno di legge n. 1611, nel testo proposto dalla Commissione (meglio noto come ddl intercettazioni), sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia:
...
Votazione nominale con appello
PRESIDENTE. Ricordo che ai sensi dell'articolo 94, secondo comma, della Costituzione, e ai sensi dell'articolo 161, comma 1, del Regolamento, la votazione sulla questione di fiducia avrà luogo mediante votazione nominale con appello.
Indìco pertanto la votazione nominale con appello dell'emendamento 1.1000, interamente sostituivo dell'articolo unico del disegno di legge n. 1611, nel testo proposto dalla Commissione, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ciascun senatore chiamato dal senatore Segretario dovrà esprimere il proprio voto passando innanzi al banco della Presidenza.
I senatori favorevoli alla fiducia risponderanno sì; i senatori contrari risponderanno no; i senatori che intendono astenersi risponderanno di conseguenza.
Hanno chiesto di votare per primi i senatori Caliendo, Mantica e Sacconi. Sono le uniche richieste di voto anticipato pervenute alla Presidenza, che accoglierei, considerato, tra l'altro, che vengono da componenti del Governo.
Invito il senatore Segretario a procedere all'appello di tali senatori.
(I predetti senatori rispondono all'appello).
Estraggo a sorte il nome del senatore dal quale avrà inizio l'appello nominale.
(È estratto a sorte il nome della senatrice Incostante).
Invito il senatore Segretario a procedere all'appello, iniziando dalla senatrice Incostante.
La senatrice Segretario VICARI e, successivamente, il senatore Segretario STRADIOTTO fanno l'appello.
(Nel corso delle operazioni di voto assumono la Presidenza la vice presidente BONINO - ore 13,06 - indi il presidente SCHIFANI - ore 13,15 -).
Rispondono sì i senatori:
Aderenti, Alberti Casellati, Alicata, Allegrini, Amato, Amoruso, Asciutti, Augello, Azzollini,
Balboni, Baldassarri, Baldini, Barelli, Battaglia, Benedetti Valentini, Berselli, Bettamio, Bevilacqua, Bianconi, Bodega, Boldi, Bondi, Bonfrisco, Bornacin, Boscetto, Bricolo, Butti,
Cagnin, Calabrò, Calderoli, Caliendo, Caligiuri, Camber, Cantoni, Carrara, Caruso, Casoli, Castelli, Castro, Centaro, Ciarrapico, Cicolani, Comincioli, Compagna, Conti, Contini, Coronella, Costa, Cursi, Cutrufo,
D'Alì, D'Ambrosio Lettieri, Davico, De Angelis, De Eccher, De Feo, De Gregorio, De Lillo, Delogu, Di Giacomo, Di Stefano, Digilio, Dini, Divina,
Esposito,
Fasano, Fazzone, Ferrara, Filippi Alberto, Firrarello, Fleres, Fluttero, Franco Paolo,
Galioto, Gallo, Gallone, Gamba, Garavaglia Massimo, Gasparri, Gentile, Germontani, Ghigo, Giordano, Giovanardi, Giuliano, Gramazio, Grillo,
Izzo,
Latronico, Lauro, Lenna, Leoni, Licastro Scardino, Longo,
Malan, Mantica, Mantovani, Maraventano, Massidda, Matteoli, Mazzaracchio, Mazzatorta, Menardi, Messina, Montani, Monti, Morra, Mugnai, Mura, Musso,
Nania, Nespoli, Nessa,
Orsi,
Palma, Palmizio, Paravia, Pastore, Piccioni, Piccone, Pichetto Fratin, Pisanu, Piscitelli, Pittoni, Pontone, Possa,
Quagliariello,
Ramponi, Rizzi, Rizzotti,
Saccomanno, Sacconi, Saia, Saltamartini, Sanciu, Santini, Saro, Sarro, Scarabosio, Scarpa Bonazza Buora, Sciascia, Serafini Giancarlo, Sibilia, Spadoni Urbani, Speziali, Stancanelli, Stiffoni, Tancredi, Tofani, Tomassini, Torri, Totaro,
Vaccari, Valditara, Valentino, Vallardi, Valli, Vetrella, Vicari, Viceconte, Viespoli, Vizzini,
Zanetta, Zanoletti.
Rispondono no i senatori:
Astore,
Belisario, Bianchi, Bonino, Bruno, Bugnano,
Caforio, Carlino,
D'Alia, De Toni, Di Nardo,
Fosson,
Giai, Giambrone, Gustavino,
Lannutti, Li Gotti,
Mascitelli,
Pardi, Pedica, Poli Bortone, Poretti,
Russo, Rutelli,
Sbarbati.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione e invito i senatori Segretari a procedere alla numerazione dei voti.
(I senatori Segretari procedono al computo dei voti).
Proclamo il risultato della votazione nominale con appello dell'emendamento 1.1000, interamente sostituivo dell'articolo unico del disegno di legge n. 1611, nel testo proposto dalla Commissione, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia:
Senatori presenti | 191 |
Senatori votanti | 189 |
Maggioranza | 95 |
Favorevoli | 164 |
Contrari | 25 |
Il Senato approva.
[tratto dalle pagg. 53-54 del documento allegato di seguito]
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