Società Pannunzio
28.03.2010 – LETTERA INVIATA DALLA SOCIETÀ PANNUNZIO AL DIRETTORE DE "IL TEMPO", MARIO SECHI
All’attenzione del Direttore de “il Tempo”
Mario Sechi
Roma 28 marzo 2010
Egregio direttore,
l’articolo Caso Feltri. Due pesi e due misure del prof. Perfetti coinvolge la Società Pannunzio, di cui sono portavoce, in quanto siamo stati noi a presentare l’esposto contro Feltri che poi ha portato alle sanzioni dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
Ha ragione il prof. Perfetti quando scrive dello stato miserando dell’informazione del nostro paese. Una prova, però, la dà egli stesso quando commenta e interpreta con ricchezza di argomenti un fatto. Peccato che il fatto da cui egli parte, non corrisponda a verità. Perfetti è uno storico e quindi dovrebbe essere attento alla autenticità dei fatti e delle fonti. Egli scrive che Feltri è stato sospeso per aver riportato una «notizia vera» (la condanna di Boffo per molestie) e che ha «dato peso a un’informativa non ufficiale (salvo smentirla non appena resosi conto delle imprecisioni contenutevi)». Il che non corrisponde alla verità. Era sufficiente informarsi: Feltri è stato denunciato e poi sospeso dall'Ordine per un altro motivo. Al direttore del Giornale non bastava la «notizia vera», perché solo su quella non si poteva imbastire la campagna contro l’“omosessuale” Boffo, gli serviva una pezza d’appoggio qualificata ed esplicita. Questa gli è stata offerta sottobanco. Forse dal direttore dell’Osservatore Romano o forse dai servizi segreti, non ha molta importanza. Ma era un’informativa di nessun valore che Feltri ha presentato come autorevole spacciandola come documento di fonte giudiziaria. Ingannando così i suoi lettori e montando a 9 colonne per parecchi giorni la campagna politica più rilevante dell’anno. E dato che aveva il documento in mano, la sua mascheratura è stata consapevole e dolosa. Non un errore.
Seconda notizia falsa: Feltri non ha mai rivelato ai suoi lettori l’inganno perpetrato dando autorevolezza a una fonte che non l’aveva, ha solo smentito alcune informazioni contenute nel documento. Peraltro pubblicando la precisazione con una rilevanza grafica incommensurabilmente inferiore al clamore e allo spazio dato alla notizia originaria.
Tutto il discorso sulla libertà d’informazione del prof. Perfetti potrà anche fondarsi su altre valutazioni, ma certamente non sul caso Feltri, altrimenti si confonde la libertà di informazione con la libertà di frodare i propri lettori. La Società Pannunzio non usa due pesi e due misure. Difende i diritti dei lettori. Là dove ravvisiamo una grave violazione deontologica interveniamo. Lo abbiamo fatto anche con Minzolini che ha falsificato la notizia su una sentenza di Cassazione. Se nel futuro il prof. Perfetti vorrà aiutarci segnalando altre scorrettezze, gliene saremo grati: come in questa occasione abbiamo voluto tutelare i diritti dei lettori tendenzialmente di destra, vogliamo garantire davvero tutti.
Una penultima annotazione. La Società Pannunzio è politicamente “trasversale” perché la libertà d’informazione dovrebbe essere a cuore di tutti aldilà delle opinioni politiche, ma io personalmente sono liberale e per di più einaudiano. Quindi sensibilissimo alla tesi dell’inutilità dell’Ordine dei giornalisti. Ma essendo un legalitario come il prof. Perfetti sostengo che, finché esso esiste, deve far rispettare le regole. Quindi trovo disdicevole che in questi giorni i giornali di destra gridino alla “censura” e non affrontino il vero tema dei diritti dei lettori disconosciuti e negati. Leggerei volentieri un articolo del prof. Perfetti che spiegasse le ragioni abrogazioniste e il perché la destra berlusconiana, che addirittura tenta goffamente di spacciarsi per liberale, dalla sua nascita a oggi non abbia abolito l’Ordine o non abbia nemmeno lontanamente preso in considerazione l’idea di farlo.
Ecco l’ultima nota: poiché il prof. Perfetti ci ha regalato una citazione dell’amato Tocqueville, ricambio con un’altra sua: «La democrazia è il potere di un popolo informato». Domando: secondo Perfetti un popolo è informato in regime di monopolio televisivo, con una campagna elettorale senza dibattito politico e con 7 interventi a zero del padrone di un partito proprio nell’ultimo giorno utile? Per cortesia, una risposta, ma da liberale praticante.
Enzo Marzo, portavoce della “Società pannunzio per la libertà d’informazione”
IL DIRETTORE DE "IL TEMPO", MARIO SECHI, NON HA PUBBLICATO NE' QUESTA LETTERA NE' ALCUNA PRECISAZIONE
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