Enzo Marzo
08.07.2009 – LETTERA INVIATA DA ENZO MARZO, PORTAVOCE DELLA SOCIETÀ PANNUNZIO PER LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE, AL DIRETTORE DI "LIBERO", VITTORIO FELTRI
Roma 9 luglio 2009
Egregio Direttore, la ringrazio per la comica pagina che Dino Cofrancesco ha voluto scrivere sulla “Società Pannunzio per la libertà d’informazione”. Solo che è sbagliato l’obiettivo. Preciso infatti che la “Società Pannunzio” ha dichiarato fin dalla sua nascita di non volere essere un’associazione “liberale”, ma di riunire quanti ritengono che la situazione della libertà dei media in Italia sia assai compromessa. E intendono reagire. Questa preoccupazione non può essere monopolio dei soli liberali ma di coloro che – con concezioni politiche le più differenti – vogliono denunciare, per esempio, il monopolio televisivo o il degrado dei quotidiani o la scarsa deontologia giornalistica (si figuri che un giornale è stato persino co-diretto da una spia rea confessa) o il frequente rapporto maleodorante tra proprietà e gestione giornalistica e tra proprietà e potere pubblico (si figuri, esistono giornali ultraliberisti che non si vergognano di farsi foraggiare dallo Stato grazie a una ultrastatalista e truffaldina leggina che puzza di “Casta” lontano un miglio) o il disconoscimento ai lettori paganti d’ogni minimo diritto. Anche lei, se vorrà unirsi a noi, sarà bene accetto.
Su Pannunzio e il “Mondo” Cofrancesco può sostenere qualunque tesi. Non ci hanno mai scandalizzato neppure i negazionisti antisemiti. Si può scrivere di tutto: Pera è liberale come Ernesto Rossi, Gobetti è un leninista (strano, ma io ho conosciuto quel bolscevico proprio sul “Mondo”, evidentemente Pannunzio era distratto e faceva propaganda stalinista), Francesco Perfetti è un liberale pannunziano. Forse lo è anche l’amato Dell’Utri , sicuramente lo è Adornato. I lettori già sanno fino a che punto d’ignoranza è sprofondata gran parte dell’accademia e fino a che punto di ridicolo può giungere lo zelo filo berlusconiano. A noi basta ricordare che Pannunzio e il “Mondo” “inventarono” la sinistra liberale, fondarono il primo partito radicale, dettero vita al centrosinistra (lettore, leggi bene: non “centrodestra”) e alle più virulente battaglie contro i monopolisti e contro il clericalismo.
La prego di pubblicare questa lettera ai sensi (letterali) dell’art.8 della legge sulla stampa non solo per riparare alle contumelie - quando non addirittura diffamazioni - e agli sfondoni scritti, quanto per la positiva affermazione del diritto dei lettori alla completezza dell’informazione.
Cordiali saluti
Enzo Marzo,
portavoce della “Società Pannunzio per la libertà d’informazione”
IL DIRETTORE DI "LIBERO", VITTORIO FELTRI, NON HA PUBBLICATO NÉ QUESTA LETTERA, NÉ ALCUNA PRECISAZIONE
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