Società Pannunzio
25.01.2013 –
Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro per la funzione Pubblica
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con un comunicato dello scorso 22 gennaio ha informato cittadini e media della circostanza che nel corso del Consiglio dei Ministri svoltosi in pari data, sarebbe stato adottato – in attuazione della delega conferita dal Parlamento al Governo con la legge n. 190 del 2012 – un Decreto legislativo attraverso il quale si sarebbe introdotto nel nostro Ordinamento il principio della totale accessibilità delle informazioni in possesso della pubblica amministrazione secondo l’esempio del “Freedom of Information Act statunitense, che garantisce l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle PA, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente (es. per motivi di sicurezza)”.
“Il provvedimento” inoltre - sempre stando a quanto si è riferito nel comunicato stampa – avrebbe “lo scopo di consentire ai cittadini un controllo democratico sull’attività delle amministrazioni e sul rispetto, tra gli altri, dei principi costituzionali di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza dell’azione pubblica”.
Il Decreto approvato dal Consiglio dei ministri stabilirebbe, dunque, la “Accessibilità totale delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle PA, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche” e la “pubblicazione dei dati e delle informazioni sui siti istituzionali … per consentire un’effettiva conoscenza dell’azione delle PA e per sollecitare e agevolare la partecipazione dei cittadini”.
Lo stesso Decreto, infine, introdurrebbe, nell’ordinamento italiano, un nuovo diritto definito “diritto di accesso civico”, in forza del quale “tutti i cittadini” avrebbero il “diritto di chiedere e ottenere che le PA pubblichino atti, documenti e informazioni che detengono e che, per qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato.”.
Si tratta di una serie di misure che i firmatari della presente lettera e milioni di cittadini italiani chiedono, da anni, che vengano introdotte nel nostro ordinamento nella convinzione che rappresentino un irrinunciabile strumento di partecipazione democratica del cittadino alla vita del Paese.
Se, pertanto, il Consiglio dei ministri dello scorso 22 gennaio avesse effettivamente varato tali misure, ad esso andrebbe il plauso ed il sentito riconoscimento di molti cittadini.
A quanto risulta ai firmatari della presente lettera, tuttavia, il testo del Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri e, peraltro, singolarmente – trattandosi di un provvedimento di legge in materia di trasparenza – non pubblicato neppure in versione provvisoria in allegato al comunicato stampa è ben lungi dal riflettere quanto annunciato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Se così fosse, ci troveremmo dinanzi ad un gravissimo episodio di disinformazione istituzionale ed al paradosso dell’amministrazione centrale che annuncia il varo di una disciplina sulla trasparenza in modo niente affatto trasparente.
Alla luce di tali considerazioni i firmatari della presente
CHIEDONO
- l’immediata pubblicazione sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri del testo, ove necessario in versione provvisoria, del Decreto approvato nel corso del Consiglio dei ministri dello scorso 22 gennaio.
Al riguardo si osserva che proprio il comunicato stampa dello scorso 22 gennaio riferisce che il Decreto approvato stabilirebbe “l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle PA, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente”.
Risulterebbe, pertanto, paradossale, ad avviso degli scriventi, che fosse loro negato – come accaduto sin qui nonostante le numerose richieste – l’accesso ai documenti in possesso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativi al citato Decreto.
- qualora il Comunicato Stampa dello scorso 22 gennaio, non riflettesse, in tutto o in parte, il contenuto del Decreto, la pubblicazione immediata, sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di una rettifica contenente l’illustrazione dettagliata delle ragioni che hanno determinato il grave episodio di disinformazione istituzionale e le scuse del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Funzione Pubblica.
Con osservanza,
Femi – Federazione per i media digitali indipendenti
Anso – Associazione stampa online
Società Pannunzio per la libertà di informazione
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