Società Pannunzio
17.10.2012 – La Società Pannunzio per la libertà di informazione sostiene le motivazioni dello sciopero generale indetto dal Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (SNJT) e svoltosi nella giornata di ieri. I giornalisti tunisini denunciano le perduranti minacce all’indipendenza dei media nel paese, a quasi due anni dalla caduta del regime di Zine El Abidine Ben Ali.
Il sogno di un’informazione finalmente libera, fatta da giornalisti indipendenti, sembra essersi infranto con l’avvento del governo di coalizione guidato dal partito islamista Ennahda, all’inizio del 2012.
I giornalisti tunisini chiedono l’applicazione delle norme varate dal governo di transizione e successivamente bloccate dal nuovo premier Hamadi Jebali. Tali norme vietano le restrizioni alla circolazione dell’informazione, sanciscono la protezione delle fonti dei media e affidano a un organismo indipendente il potere di rilasciare le concessioni radiotelevisive. I giornalisti tunisini chiedono inoltre maggiore trasparenza nelle nomine dei direttori dei media pubblici, che negli ultimi mesi sono stati sostituiti da personaggi graditi al partito di maggioranza e compiacenti con il nuovo regime.
La Società Pannunzio per la libertà di informazione esorta la stampa italiana a occuparsi delle difficili condizioni in cui tuttora operano i loro colleghi non solo in Tunisia, ma anche negli altri paesi interessati nel 2011 dalla cosiddetta Primavera araba.
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